La concimazione è una tecnica usata in agricoltura. Richiede l’uso di fertilizzanti per arricchire il terreno di sostanze nutritive utili per nutrire le piante e gli ortaggi coltivati. Può trattarsi di una concimazione di copertura, di una concimazione di arricchimento, oppure di una concimazione di fondo. Quest’ultima tipologia va eseguita prima di seminare, preparare il letto di semina o mettere le piantine a dimora, servendosi di un apposito piano per la concimazione.
Il piano di concimazione è un documento tecnico che valuta le caratteristiche del terreno e della zona climatica del terreno, così da garantire il miglior apporto di nutrienti per il benessere della coltura. Serve quindi ad evitare errori di dosaggio. Dunque, questo documento si redige proprio allo scopo di effettuare la concimazione di fondo nel migliore dei modi.
La concimazione di fondo, anche detta pre-impianto, si pone come obiettivo di aumentare la fertilità del suolo. Concimare in questo modo serve a creare una base agronomica fondamentale per lo sviluppo e la crescita dei vegetali coltivati.
Caratteristiche della concimazione di fondo
Grazie al già citato piano di concimazione, è possibile stabilire tramite alcune analisi, quali elementi apportare al terreno prima di seminare o mettere a dimora il vegetale da coltivare. Tra le varie quantità di elementi nel terreno che vanno considerate nell’analisi, troviamo: azoto, fosforo e potassio.
A differenza delle comuni concimazioni, la concimazione di fondo non si esegue tenendo conto delle necessità della coltura, ma soltanto di quelle del terreno.
Una concimazione di fondo, come anche le altre concimazioni, può essere di due tipi:
- Minerale: effettuata con concimi minerali ed organo-minerali. Sono prodotti dall’industria chimica e largamente diffusi sul mercato.
- Organica: effettuata con concimi organici, come il letame, i liquami, il compost, ecc.
La concimazione organica apporta minori quantità di nutrienti rispetto a quella organica, ma ha un impatto ambientale minore ed è quella utilizzata anche in agricoltura biologica.
La concimazione di fondo è indispensabile?
Quando si deve coltivare un ortaggio o una pianta, la concimazione di fondo è sempre molto importante. Tuttavia, se non viene effettuata, il problema può essere risolto con una concimazione di arricchimento: è un procedimento che permette di aumentare lo stato di arricchimento del terreno quando quest’ultimo è già in coltivazione.
La concimazione di arricchimento può essere effettuata anche per correggere un eventuale piano di concimazione errato (quando cioè si somministrano dosi sbagliate dei vari nutrienti utili al terreno nel corso della concimazione di fondo).
Come fare la concimazione di fondo e periodo
La concimazione di fondo è una delle operazioni utili alla preparazione del terreno. La preparazione del terreno può essere effettuata in ogni periodo dell’anno, ma è meglio farla in inverno, perché in questo modo viene preparato a ospitare le colture nel corso dei periodi caldi.
La terra deve essere mossa, concimata e quindi fatta riposare per qualche tempo, in modo da essere poi pronta ad ospitare ortaggi o piante. Una corretta concimazione è fondamentale per coltivare, e deve essere sempre programmata con un piano di concimazione appropriato.
Se la preparazione del terreno riguarda un terreno incolto, la preparazione dello stesso richiede necessariamente più tempo.
Cominciando a lavorare il terreno per la prima volta, ci si trova infatti davanti ad un manto erboso pieno di erbe spontanee ed eventuali arbusti. Questi elementi vanno tolti in toto. Per farlo, si può procedere all’eliminazione manuale o ricorrere ai diserbanti chimici, che sono però non ammessi in agricoltura biologica (perché dannosi per l’ambiente).
La pulizia del terreno
Una volta tolte le erbe infestanti, si effettua una zappatura per togliere i primi centimetri del suolo, i quali possiedono molti residui di radici delle erbe infestanti prima rimosse. L’operazione si esegue anche se deve essere preparato un terreno già coltivato in precedenza, perché in questo modo si tolgono i residui delle colture precedenti.
Il processo di pulizia del terreno appena descritto non può dirsi completo se non si procede anche alla rimozione dei sassi più grandi, che potrebbero ostacolare le radici delle future piante da coltivare. La rimozione dei sassi va effettuata anche mentre si zappa o si vanga.
Una volta pulito il terreno, quest’ultimo necessita di essere lavorato. L’obiettivo è di renderlo soffice per impedire che piante e ortaggi trovino ostacoli durante la loro crescita. Lo scopo è anche quello di renderlo drenante, cioè raggiungibile facilmente dall’acqua. Per fare ciò, sono sufficienti una vanga, una zappa e un rastrello. Nel caso di terreni molto ampi, possono essere usati anche strumenti come una motozappa o una vangatrice.
Il momento migliore per lavorare il terreno
Il momento migliore per lavorare il terreno è quando non piove da alcuni giorni (il terreno pesante non è l’ideale da lavorare), ma anche quando l’aridità del clima non è eccessiva (per evitare che il terreno risulti troppo duro e poco friabile).
La vangatura del terreno si esegue allo scopo di far risultare il terreno più morbido e permeabile. Si può effettuare manualmente rompendo le zolle, affondando l’attrezzo in tutta la sua profondità e facendo leva con il manico, rivoltando la zolla e distruggendo le eventuali radici sotterranee.
In questa fase di preparazione del terreno è anche utile migliorarne le condizioni con la concimazione di fondo, incorporando nel terreno il concime, organico o minerale.
Quando va effettuata la concimazione di fondo
La concimazione di fondo conviene effettuarla dopo aver vangato. In questo modo le sostanze del fertilizzante devono rimanere nei primi 20 centimetri di profondità del terreno; è in questa area che si trova il maggior numero di microrganismi in grado di processare le varie proprietà nutritive del concime.
Dopo aver sparso il concime, va fatta anche la fresatura del terreno. Grazie alla fresatura vi è lo sminuzzamento delle grosse zolle createsi in seguito alla vangatura. Può essere eseguita con il piccone o il rastrello, oppure a colpi di zappa.
Lo scopo è quello di migliorare lo strato superficiale del terreno. Facendo questa operazione, bisogna anche avere cura di incorporare il concime all’interno del terreno (infatti non ha senso lasciare il concime sopra l’orto) e rimuovere eventuali sassi grandi e ulteriori radici.
Una volta eseguita la fresatura, generalmente si usa un rastrello per livellare il terreno, al fine di evitare che ci siano buche, collinette e pendenze, le quali potrebbero causare ristagni idrici.
Ultimate queste operazioni, la preparazione del terreno è terminata. Il terreno ora deve soltanto riposare, in modo da permettere che la terra si amalgami bene con il concime introdotto.
Anche se non si effettua la coltivazione a terra, ma mediante un vaso oppure in un banco orto, il principio da seguire è identico: la terra deve essere resa friabile e concimata prima di effettuare la semina o la messa a dimora delle piantine.
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