I prodotti a Km 0 cioè i prodotti agricoli immessi sul mercato a filiera corta rientrano in un concetto più ampio di ecosostenibilità.
Questa filosofia e sistema di produzione a Km zero propone prodotti naturali , che provengono dagli orti, dalle fattorie vicine o dalla pesca della zona e che vanno direttamente nei vostri piatti per farne assaporare tutti i sapori. Se li assaggi, noterai la differenza!
Filiera corta definizione
La filiera corta per definizione è il sistema produttivo per cui un bene subisce un numero limitato e circoscritto di passaggi e intermediazioni per essere prodotto ed essere fornito al consumatore finale.
Solitamente in un processo di produzione a filiera corta si ha un rapporto diretto tra produttore/venditore e consumatore.
Si fa riferimento spesso a prodotti locali venduti o somministrati nelle vicinanze del luogo di produzione. L’assenza di molti intermediari commerciali fa in modo che si abbattano i prezzi di vendita dovuto anche alla riduzione dei costi di distribuzione e trasporto.
Se vogliamo dare la definizione di filiera corta dobbiamo citare colui che coniò per primo il termine: l’agronomo francese Louis Malassis:
Una filiera è detta corta quando contempla un numero circoscritto di intermediari commerciali tra il produttore e il consumatore, portando anche al contatto diretto fra i due. Il primo obiettivo di una filiera corta è ridurre il prezzo finale di un prodotto.
Esempio di filiera corta sono i mercati contadini.
La filiera corta alimentare e prodotti a km 0
Nel settore agricolo una filiera è il passaggio che la materia prima fa dal campo di coltivazione alla tavola. Gli alimenti definiti a Km 0, offrono garanzie superiori di freschezza grazie all’assenza, o quasi, di trasporto e di passaggio. È una strategia di distribuzione sostenibile che permette ad agricoltori ed allevatori di concentrare la loro offerta sulla produzione locale. La promozione di sistemi alimentari territoriali permette di promuovere l’economia locale, ridurre gli intermediari e le distanze che ortaggi, frutta e cibo in generale, tramite la distribuzione convenzionale, percorrono.
I modi in cui si instaurano relazioni dirette tra produttori e consumatori con la filiera corta sono diversi:
- piccole imprese possono creare filiere distributive che sono indipendenti dalla GDO (grande distribuzione);
- tramite i GAS ovvero i gruppi di acquisto solidale o come singoli, i consumatori si rivolgono in maniera diretta ad allevatori e agricoltori per acquistare prodotti alimentari, cibi biologici e beni di consumo di cui si conosce la provenienza (tracciabilità);
- i produttori possono creare “aziende agricole aperte” ospitando in sede i consumatori e vendendo al dettaglio prodotti freschi;
- tramite l’organizzazione di mercati dei contadini locali radicati sul territorio di produzione;
- sempre più crescente si è fatta la presenza domenicale nelle città, di mercatini agricoli itineranti della Coldiretti o di associazioni libere di agricoltori;
- acquisto di prodotti alimentari direttamente in fattoria;
- e-commerce realizzati per agricoltori e reti di imprese agricole per la vendita diretta.
Con un consumo sostenibile, chi acquista valorizza la produzione locale; riacquisisce il legame con il proprio territorio; impara ad assaporare i prodotti tipici e a conoscere le ricchezze gastronomiche che il territorio offre.
Si rafforza un legame tra la città e il mondo agricolo. La filiera alimentare corta offre a chi acquista, una visione reale del processo produttivo di una attività agricola rurale.
Differenza tra filiera corta e km 0
La differenza tra filiera corta, prodotti a chilometro zero e a chilometro vero esiste perciò non significano la stesa cosa.
Sebbene possano sembrare simili come concetto, filiera corta e prodotti km 0 non sempre sono un binomio perfetto anzi, vi è spesso confusione.
Può succedere infatti, che vi sia una sola intermediazione tra un produttore e un altro (filiera corta organizzativa) ma che la distanza tra essi non sia a chilometro zero.
Ne è un esempio il rapporto che può instaurarsi tra un gruppo di acquisto solidale in Piemonte che si fa arrivare dell’olio extravergine di oliva biologico da un azienda agricola in Puglia.
Può capitare anche che si prediliga un prodotto locale (a chilometro zero) pur scegliendo la grande distribuzione (a filiera lunga). Ecco perché si ha avuto la necessità di inserire il termine di chilometro vero.
Si è in presenza di un prodotto a chilometro vero quando esso sia identificabile e riconoscibile, ovvero si conosca accuratamente la sua provenienza. L’identificabilità del prodotto non è data tanto da un numero seriale ma da una diretta conoscenza del produttore e dei suoi sistemi di produzione. In pratica il consumatore sceglie quell’elemento perché lo ritiene caratteristico, genuino e specifico di un determinato territorio o zona geografica.
Filiera corta e sicurezza alimentare
Le aziende agricole che aderiscono al sistema di filiera corta sono sottoposte sempre più a controlli igienico-sanitari precisi e obbligatori. Spesso le aziende si devono conformare a criteri di qualità rigorosi, soprattutto se utilizzano tecniche di agricoltura biologica .
Le promozione delle filiere corte alimentari ha lo scopo di prestare attenzione all’educazione alimentare, allo sviluppo economico locale e alla salute.
Tramite la vendita diretta presso le bancarelle dei contadini o in azienda, si può acquistare solo merce di stagione. Ortaggi e frutta di stagione forniscono una materia prima fresca e genuina. Il rispetto del ciclo naturale è garanzia ulteriore di qualità del prodotto; è un cibo che non viene importato o trattato con particolari tecniche di conservazione o pesticidi per essere presente sul mercato tutto l’anno.
I prodotti agricoli locali vengono raccolti nel periodo giusto venendo poi subito commercializzati. In questo modo si valorizza la stagionalità dei cibi, che mantengono gusto e sapori ricchi oltre che proprietà organolettiche migliori.
Riassumendo i benefici della filiera alimentare corta
- Vendita diretta: il produttore agricolo vende con facilità e direttamente sul luogo di produzione i propri prodotti. Margini di guadagno più alti e adeguati al lavoro svolto.
- Ospitalità rurale: per chi opera nell’ambito dell’eco-turismo permette di fornire un servizio ulteriori ai propri ospiti.
- Valorizzazione delle coltivazioni di un determinato territorio
- Biodiversità
- Rispetto dell’ambiente
- Riduzione del traffico
- Riduzione del consumo energetico
- Costi d’imballaggio abbattuti
- Meno plastica e meno rifiuti
- Costi contenuti per il trasporto merci
- Stagionalità
- Genuinità
- Freschezza del prodotto
- Tipicità dei prodotti
- Conoscenza della storia dei cibi
- Conoscenza diretta del produttore e delle tecniche di produzione
- Tradizione culturale
- Solidarietà
Lascia un commento