Le malattie dell’olivo possono derivare da cause diverse, sebbene sia una pianta resistente ai patogeni, un ulivo può essere attaccato da parassiti e funghi. Ecco perché talvolta è necessario intervenire tempestivamente per apportare le cure che la lotta biologica fornisce.
L’Olea europaea, detto olivo, è un albero da frutto sempreverde che viene utilizzato per l’alimentazione fin dall’antichità.
Gli ulivi sono alberi molto longevi e dall’attività vegetativa abbastanza costante, che osservano una pausa invernale nel periodo più freddo, dalla durata variabile a seconda delle condizioni climatiche.
Riescono a sopportare lunghi periodi di siccità, e resistono bene anche ad alcuni incendi, tuttavia non sono immuni a malattie ed avversità.
Malattie dell’olivo e possibili cure
Tutte le malattie dell’olivo possono dipendere dal clima, da alcuni fenomeni atmosferici oppure dall’azione di alcuni insetti, batteri e funghi. Di seguito una descrizione di alcune delle più diffuse e pericolose malattie e di alcuni insetti e batteri che possono arrecare gravi danni all’olivo.
Cicloconio o occhio di pavone o ticchiolatura
Tra le malattie dell’olivo, l’occhio di pavone (cicloconio dal patogeno Cycloconium oleaginum) è una delle più dannose: colpisce principalmente le foglie, ma aggredisce anche i rametti e le olive. Si tratta di una patologia di tipo fungino.
Per verificare se l’ulivo ha questo problema, basta dare un’occhiata alle sue foglie e notare se hanno delle macchie tondeggianti grigie con un contorno brunastro. Quando fa molto caldo, il bordo della macchia presenta anche un alone di colore giallo.
Qual è la cura? Se la malattia non è ancora molto sviluppata, è preferibile non intervenire. Per capire lo stato di avanzamento della patologia, si fa un campionamento delle foglie.
Per le foglie apparentemente integre, si può fare un test con la soda caustica: immergendo tali foglie in una soluzione acquosa di soda caustica (al 5%) ad una temperatura di 50-60 gradi per 3 minuti. Se, dopo l’immersione, sulla foglia risultano delle parti scure a forma tondeggiante, significa che il fungo le ha aggredite.
Nel caso in cui le foglie infette arrivino al 30-40% allora è il caso di procedere con i necessari trattamenti chimici, ma solo se ci sono le condizioni ambientali favorevoli al peggioramento della situazione, come pioggia e umidità.
I trattamenti vanno di norma eseguiti in due momenti diversi: uno tra fine inverno e inizio primavera, e l’altro ad ottobre. Per quanto riguarda la scelta del prodotto, si consiglia di usarne uno registrato, da adoperare con cautela, e che sia un fungicida a base di rame come la poltiglia bordolese . Un’alternativa può anche essere un antifungino naturale tra questi.
Rogna dell’olivo
La rogna dell’olivo è una malattia di origine batterica che si diffonde in tutto il bacino del Mediterraneo. Considerata tra le malattie dell’olivo più comuni in Italia, soprattutto nelle zone con maggiore umidità. Viene provocata dal batterio Pseudomonas savastanoi e attacca soprattutto i rametti più giovani, ma non risparmia neanche i fusti, le foglie, i frutti, i rami grandi, le radici e il tronco principale.
L’azione del batterio avviene tramite le ferite della pianta, perché penetra in esse. Le ferite sulla pianta si manifestano attraverso alcuni fenomeni atmosferici come vento, grandine e basse temperature, ma possono essere provocate anche da potature sbagliate o con attrezzi precedentemente infettati e raccolta delle olive, oltre che dai fitofagi (es: i parassiti della pianta).
Inoltre, la mosca dell’olivo può fare delle punture all’albero per depositare le uova, causando dei fori: il batterio può essere trasmesso anche dalle sue punture.
Quando la rogna dell’ulivo aggredisce una parte della pianta (un’oliva, una foglia, un ramo, un fusto) la malattia si può espandere ulteriormente. Viaggia infatti lungo il flusso linfatico, e nei punti in cui giunge crea altre escrescenze tumorali.
Come risolvere il problema? La prima cosa da fare è tagliare tutti i rami che presentano le escrescenze tumorali, e successivamente distruggere tali rami (ad esempio bruciandoli). Una volta concluso il lavoro della potatura, bisogna disinfettare gli strumenti utilizzati, per evitare di trasmettere il batterio ad altre piante.
Un’altra operazione da poter compiere è la protezione delle ferite e dei tagli sull’albero: andrebbero disinfettate, usando prodotti a base di sali di rame.
Lebbra delle olive
La lebbra delle olive o Antracnosi è una malattia fungina del genere Colletotrichum, che colpisce soprattutto i frutti che sono in fase di maturazione. Le olive presentano una chiazza scura, che si può espandere e farle seccare. I frutti attaccati cadono dall’albero dopo pochi giorni.
Qual è la cura? Può essere di due tipi:
- Agronomica: evitare i ristagni idrici, e sfoltire la chioma (magari favorendo un allevamento a vaso) per evitare dei ristagni di umidità tra i rami della pianta.
- Chimica: usare prodotti a base di rame, in autunno, quando la malattia diventa più pericolosa.
Tripide dell’olivo
Tra gli insetti che provocano malattie dell’olivo. il tripide dell’olivo (Liothrips oleae) è particolarmente insidioso. Un insetto che con le sue punture danneggia l’albero delle olive. I danni possono essere i seguenti:
- Sviluppo stentato da parte dei germogli;
- Perdita di foglie;
- Aborto fiorale: non nascerà alcuna oliva;
- Le olive hanno un aspetto strano (deformazioni, maculature) e se l’insetto le attacca, favorisce la cascola (fenomeno di caduta precoce dei frutti).
Le punture dell’insetto possono inoltre favorire la penetrazione di batteri che provocano altre malattie alla pianta.
Il problema si risolve con prodotti chimici, ma è consigliato usarli solo quando ci sono forti infestazioni (ad esempio con il 10% di germogli aggrediti).
Per eliminare i parassiti come i tripidi, usando la lotta biologica, si possono introdurre nell’area interessata degli acari predatori che sono nemici naturali. Uno dei metodi risultati efficaci per eliminare i tripidi è lavare le piante con sapone vegetale molle ( guarda il prezzo su Amazon ) per poi utilizzare prodotti a base di piretro.
Cotonello dell’olivo
Il cotonello dell’olivo Euphyllura olivina (Costa) è un insetto che può insediarsi sopra i rami dell’albero di ulivo, facendo delle punture per alimentarsi. Il danno che arreca riguarda germogli, fiori e frutti.
Qual è la soluzione a questo problema? In caso di forti infestazioni si esegue un intervento chimico con appositi prodotti. Inoltre, è consigliabile sfoltire la chioma dell’albero per evitare che si formi troppa umidità, la quale tenderebbe a favorire l’insediamento di altre colonie di tale insetto.
Cocciniglia
La cocciniglia mezzo grano di pepe (Saissetia oleae) e la cocciniglia cotonosa dell’olivo (Lichtensia viburni) sono due insetti che si adagiano sulla parte inferiore delle foglie. Si nutrono sottraendo linfa alla pianta, provocando uno sviluppo minore dei germogli e una produzione minore di olive.
Il loro attacco è causato dalle punture di nutrizione e dalla produzione di melata. La melata danneggia le foglie e incentiva la produzione di fumaggini (funghi che causano altri danni a loro volta).
In questo caso la cura con interventi chimici si esegue solo se ci sono infestazioni di grande rilevanza, anche perché questo insetto è preda di diversi altri insetti. Per evitare il ristagno di umidità, che può attrarre la cocciniglia, è consigliata una potatura per sfoltire i rami.
Tignola dell’olivo
La tignola dell’olivo (Prays oleae) è una farfalla di 13-15 centimetri con apertura alare, ed ha un colore prevalentemente grigio. A seconda dello stadio in cui si trova (larva, crisalide, farfalla adulta) può attaccare foglie, fiori o frutti.
Il rimedio contro l’insetto può essere di tipo chimico, specialmente per la generazione carpofaga (larve di seconda generazione), e più di rado per quella antofaga. Gli interventi chimici sono necessari solo se si raggiunge una soglia del 4-5% di fiori aggrediti.
Attualmente, anche per risparmiare sui prodotti chimici, si tende a contrastare l’insetto con tecniche di lotta guidata, che si basa su campionamenti e accorgimenti, o l’utilizzo di trappole sessuali (usando dei diffusori di feromoni per confondere l’animale). Inoltre, si possono seguire le indicazioni relative ai bollettini di lotta integrata regionali o provinciali.
La lotta guidata, con campionamenti e monitoraggi di vario tipo, determina la soglia di intervento: quando cioè conviene adoperare un trattamento per liberarsi della tignola dell’olivo. Il trattamento da utilizzare riguarda l’uso di fitofarmaci.
La lotta integrata è invece un meccanismo di difesa che prevede una serie di misure per usare meno prodotti chimici possibili, rispettando inoltre le soglie di intervento della lotta guidata.
Mosca dell’olivo
La mosca dell’olivo è un insetto che provoca delle punture alla pianta dell’olivo per nutrirsi, ed è tra i principali vettori della rogna dell’ulivo. Per liberarsene, si ricorre a prodotti chimici, oppure ai meccanismi di lotta integrata prima accennati.
Xylella fastidiosa e CoDiRo
La xylella è un batterio che vive dentro la pianta. Si appropria dei vasi conduttori che trasportano acqua e nutrienti. Attacca tante piante, oltre a quella dell’olivo e può causare varie patologie. Una sottospecie della xylella fastidiosa è inoltre responsabile del CoDiRO, il complesso del disseccamento rapido dell’olivo.
Quando questo batterio è al suo interno, la pianta rischia di morire perché i suoi vasi conduttori si riempiono di un gel, ostruendoli: questo rende la pianta non più capace di assorbire acqua e nutrienti.
Le foglie gialle diventano secche aumentando velocemente sulla chioma dell’ulivo.
Nel caso di questo batterio, non ci sono tecniche agronomiche e chimiche adeguate a risolvere il problema. L’unica possibilità efficace è quella di distruggere tutti gli alberi malati, bruciandoli, per evitare di contagiare altre piante. La pianta di olivo è infatti poco resistente all’azione della xylella, e l’infestazione di quest’ultima è solitamente molto ampia.
Lascia un commento