In questo articolo scoprirai cos’è la biodinamica e come si coltiva un orto biodinamico .
Esistono diversi metodi per coltivare la terra e occuparsi delle proprie colture. I metodi più utilizzati in agricoltura spesso prevedono l’uso di sostanze nocive per liberarsi dai parassiti e rendere il terreno più fertile.
Esiste però anche un altro sistema, che invece sfrutta le naturali peculiarità del suolo e promuove una collaborazione armoniosa tra le piante e gli organismi e microrganismi presenti nella terra: è la tecnica che consente un orto biodinamico.
La pratica agricola della biodinamica fa sue alcune tecniche dell’agricoltura biologica e al contempo considera come unico sistema il suolo e tutta la vita che in essa si sviluppa.
Orto biodinamico, come funziona
L’orto biodinamico è un modo per coltivare sfruttando la vita naturalmente presente nella terra, la quale è ricca di microrganismi, insetti e migliaia di batteri, la cui attività continua permette processi naturali utili.
Il coltivatore biodinamico si prende cura sia degli ortaggi che del terreno, per avere un raccolto genuino e abbondante. Il terreno viene considerato come un vero e proprio organismo, un insieme vitale in cui ciascun elemento è parte di un tutto, e dove anche la componente più piccola ha un ruolo importante.
Da questo punto di vista, i preparati utilizzati per migliorare la qualità del suolo possono essere visti come una sorta di medicine, che prevengono e curano le malattie della terra.
L’agricoltore che si occupa di un orto biodinamico sa che non deve utilizzare sostante come zolfo, piretro o rame: sono elementi che possono risolvere le problematiche dell’orto inizialmente, ma che tuttavia rappresentano dei veri e propri veleni.
Se introdotti nella terra costituiscono un pericolo per l’ambiente. Infatti, oltre ad eliminare i parassiti o a curare “malattie”, inevitabilmente eliminano anche molti batteri e insetti che in realtà sono utili. La conseguenza di ciò è un impoverimento del naturale ecosistema.
Gli obiettivi del contadino biodinamico
In pratica, il contadino biodinamico ha tra i suoi scopi la totale esclusione di sostanze nocive: prendendosi cura della terra, protegge un ambiente sano e funzionale alle coltivazioni con la collaborazione di tutti gli organismi e le funzioni utili che sono naturalmente già presenti in natura.
I potenziali veleni come zolfo, il piretro e il rame sebbene abbiano origine naturale sono comunque pericolosi. Emblematico il caso del piretro, che si ricava da un fiore ma può uccidere le api. Tra l’altro, non è nemmeno disponibile in commercio un prodotto del tutto a base di piretro, il cui costo sarebbe troppo elevato.
Le sostanze che potrebbero scombussolare l’ecosistema della terra, nulla hanno a che vedere con i preparati biodinamici: questi ultimi vengono considerati mix di sostanze amiche della natura, che si prendono cura della vita abitata dal suolo, fornendo ad organismi e microrganismi il nutrimento necessario per svolgere al meglio le proprie particolari funzioni.
Inoltre, la coltivazione biodinamica è caratterizzata anche da una scansione del tempo ben definita, perché le semine, i trapianti, le varie lavorazioni ed il raccolto rispettano determinati momenti basandosi sulla posizione del sole, della luna e dei pianeti. Gli agricoltori della biodinamica si orientano con appositi calendari agricoli.
Differenza tra agricoltura biodinamica e agricoltura sinergica
L’agricoltura biodinamica non va confusa con altre tecniche che si propongono come alleate dell’ambiente. Ad esempio, l’agricoltura sinergica rappresenta una scuola di pensiero diversa, anche se entrambi gli stili di agricoltura possono risultare conciliabili. Risulta pertanto possibile realizzare un orto biodinamico sinergico attuando le corrette consociazioni nell’ orto .
Per quanto concerne l’agricoltura sinergica, piante diverse vengono coltivate una vicino all’altra dentro a degli appositi bancali, secondo schemi precisi. Le varie semine vengono anche qui pianificate, ma ogni bancale usato per coltivare deve accogliere in contemporanea almeno tre famiglie biologiche. Le piante si proteggono vicendevolmente tra loro dalle aggressioni.
Ad esempio, la fragola viene protetta dall’erba cipollina, i fagioli sono protetti dalla santoreggia, i cavoli non rischiano aggressioni dalla mosca cavolaia grazie ai pomodori che la tengono a bada, ecc.
La biodinamica ha invece una filosofia diversa, sebbene non in contrasto: alcuni agricoltori adottano entrambe le tecniche contemporaneamente. La pratica dell’agricoltura
I vari obiettivi di un orto biodinamico
Lo scopo della tecnica agricola biodinamica si può sintetizzare in tre obiettivi principali:
- Lasciare che la terra resti fertile.
- Permettere alle piante e agli ortaggi di godere di buona salute.
- Migliorare la qualità di ciò che viene coltivato.
Ci sono varie regole da seguire in un orto biodinamico, tra queste vi è il favorire lo sviluppo della biodiversità, sia vegetale che animale: questo scopo è in linea con i tre obiettivi primari sopra elencati.
In base alla filosofia biodinamica, l’uso di concimi esclusivamente naturali permette proprio la biodiversità. Rudolf Steiner, il fondatore di questa tecnica, ha sostenuto che una vita può crescere soltanto in un contesto che è già vivente. Una filosofia quella di Steiner, che viene spesso dibattuta in sede scientifica.
Progettare un orto biodinamico e coltivarlo
Comprendere un orto biodinamico come si fa, è il primo passo per poter progettare un orto biodinamico e intraprendere questa strada nel campo dell’agricoltura. Di seguito sarà illustrato da dove iniziare e cosa tenere in considerazione per coltivare seguendo i dettami della biodinamica.
Rendere fertile il terreno arricchendolo di humus e compost
La prima operazione per dare vita ad un orto biodinamico consiste nel rendere fertile la terra mettendo in atto anche la pratica del compostaggio domestico .
È possibile farlo arricchendolo di compost e humus. Queste sono mix di sostanze organiche che si formano dalla decomposizione di resti animali e vegetali. Questa sostanza è la parte più attiva del terreno, ne accresce la fertilità e migliora anche la qualità del raccolto.
Per arricchire la terra di humus si può fare ricorso ai preparati. Essi si distinguono in due tipi: da accumulo e da spruzzo.
Preparati da accumulo
I preparati da accumulo vengono ottenuti partendo da alcune erbe officinali: ortica, camomilla, tarassaco, valeriana comune, quercia, achillea millefoglie. Tali erbe devono essere macerate e quindi compostate dentro parti di animali. Ottenuto il composto, esso andrà aggiunto a degli scarti di verdura e frutta.
Preparati da spruzzo
I preparati da spruzzo sono invece di tre tipi:
- Cornoletame: si ottiene a partire dallo svuotamento del corno di una mucca per poi riempirlo di letame fresco di vacca. Poi, tale corno va sotterrato dal 29 settembre a Pasqua. Il preparato si usa in primavera, e se lo si spruzza sul suolo fa aumentare l’humus del terreno, secondo i sostenitori della biodinamica.
- Cornosilice: si svuotano le corna di un animale e le si riempie solitamente di quarzo bianco. Vanno poi sotterrate per sei mesi. Quando utilizzato, tale preparato stimola la fruttificazione, nonché i processi che riguardano la fotosintesi e la luce.
- Fladen: si ottiene mischiando farina di basalto, letame fresco e gusci d’uova. Il tutto va poi sotterrato e fatto macerare. Specifico per stimolare l’attività di un terreno, viene usato soprattutto per recuperare pascoli e prati esausti.
Tali preparati vanno dinamizzati, cioè vanno mescolati per un determinato periodo di tempo e con un determinato metodo. Non sono facili da preparare, richiedono cure e attenzioni. Ma secondo la filosofia biodinamica, sono anche molto efficaci. Proprio per questo si usano in piccole quantità: se si abbonda, si teme il verificarsi del risultato contrario.
Gli influssi del cosmo e le fasi lunari
Un altro aspetto da considerare è quello degli influssi del cosmo. Le influenze degli astri sono infatti un argomento di conoscenza anche da parte dell’agricoltore biodinamico.
L’agricoltura biodinamica tiene in considerazione:
- La distanza della Luna rispetto alla Terra: perigeo è quando la Luna e la Terra sono molto vicine, e l’apogeo si verifica quando Luna e Terra sono molto distanti. Stainer fece presente che soltanto se si semina in apogeo si può sperare in un raccolto abbondante e sano.
- Le fasi lunari : secondo la biodinamica, seminare in luna crescente fa bene alle piante.
- I nodi lunari: si verificano nel momento in cui la Luna, facendo i suoi movimenti assume una posizione che “taglia” la linea dell’equatore. Quando si manifestano, non è il momento di seminare.
Inoltre viene sconsigliato di seminare anche quando è il periodo della Luna piena oppure c’è la Luna nuova, per evitare che il raccolto sia scadente.
Il calendario delle semine
L’agricoltore di un orto biodinamico deve conoscere anche il calendario delle semine, così da poter beneficiare delle energie dell’universo nei loro aspetti positivi. Tale strumento è un’ottima guida per capire quando bisogna seminare seguendo i dettami dell’agricoltura biodinamica.
Venne elaborato da Maria Thun, che impiegò vent’anni per associare il ciclo di vita di una pianta rispetto ai transiti lunari nella volta celeste.
Con questo calendario, è stato possibile stabilire che quando la Luna è sotto l’influenza di determinati segni zodiacali, la semina può avere determinati benefici:
- I segni di fuoco (ariete, leone e sagittario) aiutano nello sviluppo di frutti ed erbe aromatiche;
- Segni di acqua (ossia cancro, scorpione e pesci) aiutano nello sviluppo delle foglie;
- I segni di terra (toro, capricorno, vergine) aiutano nello sviluppo delle radici;
- Segni di aria (acquario, bilancia, gemelli) sono indicati per la semina quando si desidera una abbondante fioritura.
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