La poltiglia bordolese è un particolare composto rameico usato per prevenire le malattie fungine nelle piante del tuo orto.
Le sostanze che vengono impiegate per prepararlo sono il solfato di rame e l’idrossido di calcio. Vengono diluite in acqua e utilizzate su molte piante da giardino, ma anche negli orti e nei frutteti.
Il solfato di rame in agricoltura e giardinaggio, è un composto può avere indubbi benefici per i vegetali.
Inoltre, grazie all’aggiunta dell’idrossido di calcio, la fitotossicità del rame (cioè i possibili effetti nocivi sul vegetale trattato) viene eliminata completamente (o quasi).
Va anche considerato che il solfato di rame agisce solo superficialmente. Esso non entra all’interno delle piante: questo è un altro aspetto molto positivo.
Degno di nota è pure il fatto che la poltiglia bordolese è compatibile con le coltivazioni da agricoltura biologica , così come previsto dalla legge (sebbene si stiano attualmente cercando sostanze alternative al rame).
Per maggiori informazioni sull’argomento, consigliamo di proseguire la lettura della presente guida, allo scopo di capire: come si prepara il composto, quando si può usare, in quali dosi utilizzarlo, su quali piante e coltivazioni è efficace, e quanto costa la poltiglia bordolese pronta .
Composizione della poltiglia bordolese
La poltiglia bordolese rappresenta un prodotto ottenuto miscelando del solfato di rame con dell’idrossido di calcio, che vengono diluiti in acqua.
Il solfato di rame è un composto chimico realizzato con rame, zinco e un particolare ossigeno. Di norma si usa in agricoltura sia come fungicida che, in misura minore, come concime, ma anche come alghicida per il riso.
L’idrossido di calcio invece è un materiale che si presenta come cristallo incolore o polvere bianca, e viene ottenuto per idratazione della calce.
Può essere chiamato anche calce spenta o calce idratata. Ha molteplici proprietà d’uso: viene impiegato nell’edilizia, nell’industria chimica, in quella petrolifera, nell’industria alimentare, e anche come forma di medicazione provvisoria per i denti.
Il solfato di rame ha potenti proprietà fungicide, anche se bisogna prestare molta attenzione al suo uso rispetto ad altri fungidi naturali per le piante dell’orto . Per essere utilizzato deve essere neutralizzato dall’idrossido di calcio, per eliminare la sua fitotossicità (le proprietà fitotosicche che contiene possono infatti danneggiare o uccidere una pianta).
La poltiglia, essendo composta dal solfato di rame, libera gli ioni rameici, che hanno un effetto tossico sulle spore dei funghi parassiti.
Le spore di tali funghi sono cellule riproduttive in attesa di germinare, per dare appunto vita ai funghi.
Ebbene: il composto ha un’ottima azione preventiva, impedendo la nascita dei funghi sulle piante e delle malattie fungine. Non ha però effetti significativi sui funghi già formati.
Siccome questo prodotto non entra all’interno della pianta trattata, ma rimane sulla sua superficie, nel trattamento occorre coprire bene tutte le parti che compongono il vegetale, senza tralasciare nulla.
Se la pianta trattata presenta una ferita, l’azione della poltiglia bordolese offre anche un effetto cicatrizzante, quindi contribuisce a ridurla.
Poltiglia bordolese dosi e preparazione
La poltiglia bordolese può essere sia acquistata nei negozi specializzati, ma anche preparata in autonomia, miscelando con l’acqua il solfato di rame e la calce.
La dose classica della poltiglia richiede, per ogni 100 litri di acqua:
- 2 Kg di solfato di rame pentaidrato
- 1,3 Kg di calce in polvere.
Questi due elementi vanno mescolati bene tra loro, prima di utilizzarli.
Le dosi dei due ingredienti possono anche variare, a seconda dello scopo per cui deve essere utilizzato il composto finale.
Se si desidera avere un’azione mirata fin da subito, occorre aumentare un po’ le quantità di rame rispetto alla calce. Se invece si desidera che la sua azione duri più a lungo, è meglio aumentare la quantità di calce.
Così facendo, anche se la poltiglia risulterà più leggera, in ogni caso si manterrà efficace contro i funghi più a lungo.
In caso di dubbi sulle dosi da usare, per non rischiare è meglio attenersi alle quantità della versione classica appena riportate.
Se preparata in autonomia, è consigliabile usarla il prima possibile: se infatti viene conservata troppo a lungo la poltiglia perde la sua efficacia.
Se invece si desidera avere un prodotto più duraturo, è meglio acquistare la poltiglia già pronta, nei negozi fisici oppure online.
Tra i prodotti che possiamo proporre, i più validi sono:
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Poltiglia bordolese quando usarla
Quando si deve usare la poltiglia bordolese? Se si vogliono prevenire possibili malattie fungine su un vegetale, anche quelle già verificatesi in passato.
Ecco di seguito la lista dei periodi di trattamento preventivi che possono essere fatti con la poltiglia bordolese:
- A fine autunno e in inverno: conviene usarla sulle piante da frutto, dopo la caduta delle foglie (da novembre a dicembre).
- In pieno inverno: su rose e siepi (nel periodo compreso tra dicembre e gennaio).
- Verso la fine dell’inverno: su tutte le piante, dopo la potatura (tra febbraio e marzo)
- In primavera e in estate: sugli ortaggi, sulle piante da frutto e sulla vite.
Quali malattie e parassiti combatte la poltiglia bordolese
Nello specifico, la poltiglia bordolese può essere utile per contrastare le seguenti malattie:
Oidio
L’oidio anche detto mal bianco, è una malattia fungina che si presenta all’inizio della stagione estiva con delle piccole macchie bianche sulle foglie, sui giovani getti delle piante in fase di sviluppo, e sui frutti in accrescimento.
Il fungo responsabile dell’aggressione sottrae sostanze nutritive alle cellule della pianta. In questi casi, il vegetale aggredito può soffrire molto.
Le parti interessate dall’azione del fungo possono seccare, e favorire l’ingresso di ulteriori agenti patogeni.
Quando il problema si presenta, conviene evitare le irrigazioni eccessive e l’uso di concime azotato, sfoltire le piante, evitare i ristagni d’acqua, e asportare e distruggere tutte le parti infette della pianta aggredita.
Peronospora
Malattia causata da protisti, parassiti simili ai funghi. Per via di tali parassiti, la pianta colpita viene privata di molte risorse, e di conseguenza i tessuti verdi si depigmentano gradualmente prima di sviluppare delle necrosi (una forma di morte cellulare) che possono essere più o meno estese.
Tale malattia aggredisce le parti verdi della pianta, compromettendola. A risentirne sono anche i frutti, che possono a loro volta presentare necrosi o marciumi. Può risultare letale, soprattutto per le piante erbacee. Si cura rimuovendo i rami malati.
Occhio di pavone
Malattia fungina che aggredisce gli ulivi, nelle sue parti verdi e anche sui frutti maturi. Tra le altre cose, può provocare la caduta delle foglie e la conseguente riduzione della produzione delle olive.
Inoltre, con il passare del tempo le piante aggredite tendono a indebolirsi sempre di più. Per curare la pianta, vanno rimossi i rami infetti.
Gommosi
Si tratta di una patologia che colpisce rami, fiori e frutti di una pianta, ed è provocata da un fungo chiamato S. carpophila.
Sia le foglie che i frutti sviluppano delle macchie, che risultano estremamente dannose. I rami aggrediti possono anche seccarsi del tutto.
Colpisce tutte le piante del genere prunus (tra cui pesche e albicocche), e per curare i vegetali colpiti occorre asportarne tutti i rami infettati. Tale patologia può essere favorita dai ristagni idrici.
Fumaggine
Malattia che colpisce vari tipi di piante, ed è causata da più tipi di funghi che crescono sul vegetale e si nutrono della melata presente su foglie e rami che viene prodotta da parassiti animali come afidi, psille e cocciniglie.
Il fungo non provoca danni diretti alla pianta, tuttavia quando copre di molto le foglie può anche provocarne il deperimento. Difficilmente però il vegetale colpito muore.
Cancro delle piante
Il cancro delle piante può derivare da alcune ferite profonde inferte al vegetale (come quando si effettuano operazioni di potatura o vengono aggredite da parassiti come afidi e cocciniglie), e dall’attacco di funghi e batteri. In tali circostanze, si verificano delle escrescenze su tronco e rami.
Tali escrescenze si screpolano una volta essiccate, dando così il via libera all’aggressione di parassiti di vario genere e al manifestarsi di altre possibili malattie fungine.
Il cancro colpisce tutte le parti della pianta, la quale nei casi più gravi può ingiallire, deperire e morire.
Ruggine
Patologia delle piante molto diffusa, causata da vari funghi, colpisce varie piante. Si manifesta soprattutto in presenza di molta acqua e umidità, con temperature comprese tra i 18 e i 24 gradi.
La pianta viene aggredita nelle sue foglie, nei suoi steli e nei suoi fiori, tramite la manifestazione di pustole rugginose.
Queste pustole possono defogliare la pianta parzialmente o totalmente. Se completamente privo di cure, il vegetale colpito può morire per disseccamento.
Marciume radicale
Malattia causata da diverse specie di funghi. Attacca le radici, ed è molto subdola, perché quando ci si accorge della sua presenza in genere è troppo tardi per intervenire.
Può riguardare sia piante legnose che erbacee (ovvero le piante basse con fusto verde e non legnoso). Nell’arco di poche settimane, il vegetale aggredito appassisce e poi muore.
Molto importante è sottolineare che quando la malattia che colpisce la pianta può essere curata con l’esportazione dei rami infettati, i successivi trattamenti di poltiglia bordolese fatti sul vegetale possono prevenire l’eventuale nascita di ulteriori funghi parassiti o protisti.
Come usare la poltiglia bordolese
Come si usa la poltiglia bordolese? Il composto diluito in acqua va usato per irrorazione, utilizzando una comunissima pompa da giardinaggio.
Un altro aspetto rilevante in tal senso è relativo al tema “poltiglia bordolese dosi“: quanta usarne? Occorre avere cura di cospargere per intero la pianta su cui intervenire per prevenire possibili malattie dovute all’azione di funghi e protisti.
Il composto va quindi applicato per bene su tutte le componenti del vegetale, incluse le foglie, sia nella loro parte superiore che inferiore. Conviene inoltre versare il prodotto anche sulla zona del terreno in cui la pianta è collocata.
Non bisogna però esagerare con le dosi: è sufficiente coprire tutte le zone della pianta, ma non in modo abbondante, perché il rame usato in grande quantità può essere molto dannoso per il suolo.
Su quali coltivazioni funziona la poltiglia bordolese
Su quali coltivazioni funziona la poltiglia bordolese? Ecco di seguito un elenco di vegetali su cui la sua azione risulta efficace:
- Rose;
- Alloro, photinia e altre siepi;
- Molto utile nelle malattie dell’ulivo ;
- Agrumi (alberi di arance, limoni, mandarini, ecc.);
- Melograno;
- Drupacee (ciliegio, albicocco, ecc.);
- Pomacee (melo, pero, ecc.);
- Vite;
- Piante ortive (ortaggi);
- Piante di fragole;
- Utile contro alcune malattie dei pomodori .
Quanto costa la poltiglia bordolese
Se si parla di poltiglia bordolese prezzo, in genere ci si riferisce al costo di una poltiglia bordolese pronta. Ebbene: i prezzi variano a seconda della marca, del negoziante e della quantità di poltiglia bordolese presente nella confezione.
Generalmente la si trova a un prezzo accessibile: ad esempio, 1 Kg di questo composto può costare 10 euro o anche meno.
Avvertenze sull’uso della poltiglia bordolese
In merito alle dosi relative all’uso della poltiglia bordolese, si può dire che è occorre limitarsi a trattare le piante distribuendo il prodotto in modo uniforme su tutte le parti, ma senza esagerare con il dosaggio.
Un dosaggio eccessivo potrebbe infatti arrecare danni al terreno su cui la pianta è collocata.
Inoltre, è sconsigliato usare il composto nel corso del periodo di fioritura del vegetale.
La poltiglia va utilizzata con cautela: è nociva se inalata accidentalmente, e inoltre può provocare gravi lesioni oculari in caso di contatto involontario con gli occhi.
Se si sceglie di acquistare la poltiglia bordolese già pronta, è molto importante attenersi alle istruzioni presenti sulla confezione, per quanto riguarda le dosi e il periodo di trattamento.
Di solito, le indicazioni dei prodotti acquistati suggeriscono di interrompere le applicazioni del composto almeno 20 giorni prima di effettuare la raccolta dei frutti e degli ortaggi.
Se invece si utilizza un composto fai da te, non essendoci indicazioni precise a cui affidarsi, è consigliabile anche in questo caso sospendere il trattamento almeno 20 giorni prima della raccolta.
È bene lavare in modo accurato il raccolto della pianta in precedenza trattata, preferibilmente con prodotti specifici, così da rimuovere eventuali residui di poltiglia sui vari frutti o ortaggi.
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