La portulaca selvatica o portulaca oleracea, è una pianta infestante che può crescere spontaneamente nell’orto o in giardino. Sebbene siano in molti a considerarla un’erbaccia, si caratterizza per essere buona da mangiare e ricca di molteplici proprietà nutritive.
Con il termine portulaca si può fare riferimento a diversi tipi di piante. Per esempio, esiste anche la portulaca grandiflora, che può essere utilizzata a scopo ornamentale in quanto produce fiori abbondanti e coloratissimi. A differenza di quella selvatica, non è commestibile.
La portulaca selvatica è riconoscibile dalle seguenti caratteristiche:
- Presenta foglie tondeggianti di colore chiaro e con dei piccoli ciuffi bianchi;
- I suoi fusti sono sviluppati in orizzontale e molto ramificati.
Nel presente articolo, intendiamo approfondire tutti gli aspetti più interessanti di questa pianta: brevi cenni storici che la riguardano, le sue proprietà nutritive, come coltivarla e prendersene cura, perché alcuni la considerano un’erbaccia, qual è il suo ciclo di vita, e alcuni suggerimenti su come utilizzarla in cucina.
La pianta portulaca selvatica è apprezzata sin dall’antichità
Secondo gli storici le origini della portulaca selvatica sono probabilmente asiatiche. Nella medicina dell’antico Egitto veniva impiegata come ortaggio e come erba medicinale. Essendo ricca di vitamina C, risulta che in passato venisse utilizzata per combattere lo scorbuto e le infezioni urinarie.
Sappiamo che nella cultura medievale veniva impiegata anche per scacciare gli spiriti maligni, perché si riteneva avesse poteri di tipo omeopatico.
Da tempi remoti viene utilizzata come erba aromatica nelle regioni mediterranee.
Anche alla corte di Luigi XIV, in Francia, tale pianta veniva utilizzata a scopo alimentare, ma nei secoli successivi il suo uso alimentare scomparve, prima di una nuova riscoperta in tempi più recenti.
Portulaca: valori nutrizionali e benefici
Se parliamo di portulaca e sue proprietà, bisogna evidenziare che questa pianta possiede moltissimi elementi nutritivi degni di nota:
- Alto contenuto di vitamina C, di vitamina A e vitamine del gruppo B;
- Alto contenuto di proteine;
- Ricca fonte di omega-3;
- Basso contenuto di calorie e di grassi.
- Presenta anche carboidrati e sali minerali.
Se mangiata, o bevuta come tisana, offre molti benefici:
- Ha proprietà diuretiche;
- Ha proprietà depurative;
- Aiuta a proteggere il sistema cardiovascolare;
- Aiuta a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo;
- Rafforza il sistema immunitario;
- Calma vomito e dissenteria;
- Favorisce il benessere della pelle;
- Favorisce il benessere degli occhi;
- Può dare una mano nella prevenzione di osteoporosi e rachitismo;
- Ha proprietà antibatteriche.
La portulaca selvatica è un’erbaccia?
La pianta portulaca oleracea viene spesso ritenuta un’erbaccia, perché cresce anche in modo spontaneo, ed è molto infestante. Può rappresentare una minaccia per la corretta crescita di altri ortaggi. Paradossalmente, quella che cresce negli orti come erbaccia è molto saporita, in quanto beneficia dei nutrienti e delle irrigazioni che vengono somministrati per la cura degli altri ortaggi.
Tuttavia, potrebbe costituire un problema per quanto riguarda le colture. E allora, allo scopo di toglierla dall’orto ed evitare che ricresca, è possibile procedere nei seguenti modi:
- Effettuare delle zappettature superficiali, se le piante sono nella prima fase di sviluppo. Una volta zappettato, non bisogna irrigare subito il terreno, perché tali piante hanno una capacità vegetativa notevole.
- Per prevenirne la comparsa è consigliabile adoperare il sistema della pacciamatura naturale per l’orto , servendosi di paglia o di teli scuri plastici.
- Nei casi di grandi infestazioni, può essere necessario ricorrere a diserbanti (erbicidi). In commercio si trovano anche diserbanti adatti per essere utilizzati negli orti biologici.
- Nel caso di piccoli giardini, è generalmente sconsigliato eliminare la portulaca selvatica servendosi di diserbanti: meglio la rimozione manuale.
Anche se può risultare dannosa per le coltivazioni, proprio perché infestante, la portulaca selvatica può essere a sua volta coltivata, perché buona da mangiare.
Come coltivare la portulaca e prendersene cura
La portulaca selvatica è abbastanza semplice da coltivare, sia in vaso che in giardino. La coltivazione può essere fatta:
- A partire dai semi in vaso: occorrono 15 giorni per germogliare. Bisogna prestare attenzione a non esporre mai le piantine ad una temperatura al di sotto dei dieci gradi. In seguito, le piante vanno messe a dimora: questa operazione è consigliabile farla in primavera.
- Per talea: a partire da un rametto messo direttamente a dimora. In questo caso, meglio procedere verso la metà o la fine della primavera.
La pianta si diffonde rapidamente, e dato che si tratta di un’infestante è meglio coltivarla in vaso, oppure in un’area dell’orto ben delimitata.
Non richiede di essere annaffiata spesso, e può stare anche nei terreni poveri. La siccità estrema però tende a restituire foglie dure e più amare.
Ciclo di vita della portulaca selvatica
La portulaca oleracea si diffonde nei terreni in modo rapido ed il suo ciclo vegetativo inizia alla fine della primavera e prosegue in autunno. Essendo però molto sensibile al freddo, alle prime gelate invernali viene distrutta. Tuttavia, i suoi semi restano nel terreno, favorendone la ricomparsa nella primavera seguente.
Resiste alla siccità, e può stare anche nei terreni poveri. Tuttavia, come già evidenziato in precedenza, l’estrema siccità non ne favorisce un buon sapore.
L’uso in cucina della portulaca selvatica
La portulaca selvatica si caratterizza nell’avere un sapore salato e lievemente acidulo ed è commestibile.
In che modo è possibile creare delle ricette con la portulaca e come usarla in cucina ? Di seguito, ecco alcuni suoi possibili impieghi:
- Nelle insalate, soprattutto se abbinate alla rucola e alla misticanza;
- All’insalata, da sola, condita con olio e aceto;
- Nelle zuppe e nelle minestre;
- Per insaporire ulteriormente la pasta;
- Come condimento per le crocchette di patate;
- In aggiunta alle insalate di patate;
- In aggiunta alle frittate;
- Per arricchire delle bruschette con pomodoro;
- Da aggiungere a un piatto di legumi;
- Per preparare infusi (che sono diuretici, depurativi e utili anche contro la tosse e la bronchite).
Se mangiata cruda offre maggiori nutrienti, ma è molto deliziosa anche cotta.
Se la portulaca utilizzata per qualche ricetta risultasse avere un sapore amaro e/o poco gradevole, il motivo può essere uno dei seguenti o entrambi:
- La pianta non è stata irrigata a dovere. La portulaca può sopravvivere anche senza essere irrigata regolarmente, ma la siccità estrema la porta ad avere foglie dure e poco saporite.
- Le foglie utilizzate non sono molto giovani: quelle più giovani e tenere si prestano meglio all’utilizzo in cucina, specialmente quando mangiate crude.
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