Topinambur coltivazione e buone pratiche nell’orto per coltivare la pianta nel miglior modo.
Il topinambur (Helianthus tuberosus L.) è un tubero originario del Nord America che si adatta molto bene anche al nostro clima.
Questa pianta infestante e spontanea si può trovare anche lungo i bordi dei sentieri di campagna o sulle sponde dei corsi d’acqua, nei campi incolti, cresce lungo le rive dei fossi.
Ha altri nomi come tapinambur, carciofo di Gerusalemme, rapa tedesca, girasole del Canada. Molti orticoltori non hanno ancora molta familiarità con la pianta di topinambur, eppure piantare e coltivare topinambur risulta essere davvero facile.
Tapinambour pianta
Utilizzato come ortaggio fa parte della famiglia delle Asteracee o Composite, è una pianta perenne erbacea molto resistente alle malattie, con fusto legnoso che può arrivare a tre metri di altezza.
I suoi fiori assomigliano a una grande margherita gialla, di un giallo luminoso e acceso, si orientano verso il sole (comportamento chiamato eliotropismo). La fioritura avviene a fine estate.
Durante il periodo invernale la parte aerea della pianta topinambur appassisce mentre la parte sotterranea con le sue radici è composta da rizomi bulbosi o tuberi commestibili che si sviluppano da fine agosto a tutto ottobre.
Dal momento che il suo tubero è edibile viene chiamata anche patata topinambur.
Topinambur coltivazione: in quale zona e posizione dell’orto?
Dove si può trovare il topinambur? Il topinambur cresce spontaneamente lungo i corsi d’acqua, nei campi incolti, lungo i sentieri e le strade di campagna; anche tra le macerie, praticamente ovunque, in posizioni di pieno sole.
In Italia l’utilizzo e la coltivazione del topinambur sono diffusi in Piemonte, da qui il nome locale di Ciapinabò; nelle altre regioni invece, la pianta non viene spesso coltivata negli orti familiari. È una specie che dovrebbe essere presa in considerazione maggiormente, date le ottime caratteristiche alimentari e salutistiche dei suoi tuberi.
Terreno
Il tapinambur preferisce i climi temperati e un terreno di medio impasto che può essere non particolarmente fertile. Si adatta comunque molto bene ai diversi climi e diversi tipi di terreno. È bene precisare che non ama terreni con ristagni d’acqua e troppo argillosi e compatti che causerebbero anche problemi al momento della raccolta dei tuberi. Oltre a ciò, non ama terreni troppo aridi e si accontenta di un’innaffiatura modesta o di eventuali piogge se piantato in terreni dell’orto. Ricorrere ad innaffiature di emergenza nel caso vi sia una siccità di almeno 10 giorni.
Per la coltura è bene scegliere una zona dell’orto in cui il topinambur possa svilupparsi liberamente dato che durante gli anni, essendo infestante, ha una capacità di autopropagazione molto forte. Basta dimenticarsi dei tuberi non raccolti perché si propaghi velocemente. Sarà importante, prima di iniziare la coltivazione, delimitare la zona dedicata a questo ortaggio.
Impianto del topinambur, preparazione terreno, messa a dimora dei tuberi-seme
L’avvio della coltura avviene con l’utilizzo di tuberi reperibili da ottobre a tutto novembre da piante spontanee oppure fornendosi da altri orticoltori che li coltivano già. Meglio preferire tuberi provenienti da agricoltura biologica , già pronti per l’utilizzo e impiegabili per una nuova coltivazione.
È possibile reperire i tuberi di topinambur presso un vivaio, nei consorzi agrari e ultimamente anche presso supermercati specializzati nel verde. In realtà quindi non servono i semi per seminare i topinambur bensì tuberi già pronti.
Il topinambur, proprio come le patate, ha una migliore resa e crescita se proveniente da tuberi selezionati.
Prima di mettere a dimora i tuberi-seme di topinambur il terreno dev’essere vangato e poi frantumato grossolanamente per circa una profondità di 20-30 cm.
Per la coltivazione del topinambur non è necessario arricchire il terreno di concimi organici dal momento che di solito l’orto fornisce alla piante tutti gli elementi nutritivi di cui ha bisogno per donare un buon raccolto anche se viene collocato in prossimità delle bordure.
Per piantare il topinambur è necessario prima tagliare i tuberi più grandi in pezzi che presentino almeno un occhio o gemma dalla quale si svilupperà il germoglio della pianta. Vale lo stesso procedimento della messa a dimora delle patate.
Coltivare Topinambur: quando?
Il periodo in cui interrare i tuberi di topinambur è l’autunno. Si deve avere cura di seminare in un terreno non gelato o impregnato di acqua poiché il rischio di far marcire i tuberi è molto alto.
Il germogliamento delle piante di tapinambur si ha in primavera, prevalentemente nel periodo che va da marzo ad aprile.
È possibile mettere a dimora i tuberi anche nel periodo subito dopo le gelate: Centro e Nord Italia a marzo-aprile e al Sud tra febbraio e marzo.
Questa pratica posticipatoria è consigliata se si presume che il periodo invernale sia troppo piovoso, abbassando così la percentuale di riuscita del germogliamento.
I tuberi-seme si pongono sul fondo di solchi profondi circa 10 centimetri. La distanza ideale tra le piantine si aggira sui 25 cm o poco meno mentre tra le file la distanza dev’essere di 50-60 cm.
Per coltivare un metro quadrato di terreno occorrono circa 150 grammi di tuberi-seme.
Malattie del topinambur
Il topinambur è resistentissimo, non ha bisogno di antiparassitari, non viene colpito spesso da malattie.
Anche gli attacchi dovuti da insetti e parassiti sono sporadici e rari.
I veri nemici del carciofo di Gerusalemme sono i topi, che possono rosicchiare i tuberi compromettendone lo sviluppo vegetativo.
Topinambur raccolta e conservazione
Il periodo di raccolta del topinambur è dopo l’estate, in pieno autunno. Si può effettuare una raccolta scalare tenendo d’occhio la grandezza dei fusti delle piante; basterà infatti estrarre dal terreno prima le piante con fusti più grandi per ottenere dei topinambur più grossi.
La raccolta si esegue utilizzando un forcone a distanza di 20 cm dalla pianta ormai secca affinché sia più semplice scalzarla.
Se il terreno è piuttosto sciolto e sabbioso probabilmente sarà facile sradicarla con le mani.
Alcuni topinambur possono produrre tuberi in profondità e raccoglierli tutti è difficile. Inevitabilmente qualcuno potrebbe sfuggire e crescere con la nuova bella stagione.
Un metro quadro di coltura possono fornire dai 2 ai 3 kg di tuberi pronti per essere utilizzati.
I tuberi di topinambur raccolti non si conservano per molti giorni e durano al masso 7-10 giorni.
Vanno conservati in sacchetti di carta chiusi che a loro volta saranno inseriti in sacchetti di plastica, in frigorifero.
Per la semina della stagione successiva si possono conservare i tuberi dentro sabbia umida in cassette di plastica forate.
Il luogo dove tenere i topinambur dev’essere fresco e protetto.
Come pulirli e come cucinarli
Per pulire i tuberi di topinambur è necessario spazzolarli o con una spazzola per ortaggi o un spazzolino da denti nelle fessure più difficili da raggiungere; con alcune radici e tuberi ripiegati molto su stessi si potrebbe intervenire con un coltello appuntito per togliere i residui terrosi.
Si può scegliere di sbucciarli o meno; se si opta per la prima opzione, la buccia procura quel gusto amarognolo caratteristico, simile al carciofo.
Sono commestibili anche crudi tagliati a fette sottili e conditi con olio e sale. Per la loro cottura si può scegliere di farli al vapore, bolliti nel latte, lessati o saltati in padella.
Per assaporare al meglio questo caratteristico tubero è importante sfruttarne la stagionalità e se possibile rifornirsi da chi cura la vendita di alimenti biologici .
In Piemonte accompagnano spesso la bagna càuda (salsa a base di olio, acciughe ed aglio) e la fonduta dopo essere stati cotti nel latte. Altrimenti puoi seguire la ricetta del nostro delicato risotto con topinambur .
A seconda di come vengono cotti i topinambur cambiano sapore e consistenza:
- con fiamma bassa i tuberi perdono consistenza e il sapore è più accentuato;
- una cottura con fiamma vivace e veloce li rende croccanti con sapore più blando;
- cuocerli friggendoli diventeranno più interessanti e golosi per i bimbi.
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